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Excursus sugli Animali Totemici

Ultimo Aggiornamento: 08/02/2010 14:26
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Città: MANTOVA
Età: 44
Sesso: Femminile
12/01/2010 14:36

Rapida indagine e catalogazione volta a descrivere l’esistenza e l’importanza degli Animali Totemici per l’identità delle Tribù barbariche di Shildia e delle Terre del Nord
di
Karhold la Vipera,
Novizio Areomante dell'Accademia delle Arti Arcane


PRAEFATIO o sull’identità dei Totem
Totem, Animali Guida, Spiriti Consiglieri, per le tradizioni shamaniche di Shildia, ogni uomo è legato ad un animale, il quale lo accompagna durante il cammino della sua vita e dal quale ottiene le proprie capacità naturali ed i suoi talenti. Secondo i nostri shamani, ognuno degli Animali Totemici possiede la piena consapevolezza e lo scibile di uno dei tre Regni Naturali tra Aria, Acqua e Terra.
Lasciando a dopo l’analisi delle caratteristiche dei singoli Totem, è già possibile notare come la loro ripartizione a seconda di TRE dei sei elementi naturali/magici di base, ci conduca alle seguenti domande: tale legame con gli elementi può significare che gli Animali Totemici beneficiano dei poteri dell’Onda? Gli altri tre Elementi, Luce, Oscurità e Fuoco, sono estranei all’identità degli Animali Totemici?
Ritengo che la risposta alla prima di queste domande sia sì. Non sono un esperto teologo, s'intende, e di certo c’è chi potrebbe contraddirmi, ma personalmente credo che si potrebbe considerare gli Animali Totemici quali versioni “risvegliate” od “ascese” degli esemplari più comuni di tali esseri viventi, la loro esistenza si deve totalmente alla volontà divina (principalmente di Ashanna, ma non solo, visto che molte altre divinità sono patrone di alcuni animali annoverati tra i Totem) e dunque, tramite il divino, possono senz’altro essere connessi all’Onda, secondo lo stesso principio secondo cui gli Incantatori ricevono e utilizzano le loro capacità magiche.
Per quel che riguarda la seconda domanda che mi sono posto, c’è da considerare (e lo si vedrà, come già detto, analizzando ciascun Animale Guida) che le tracce dei tre elementi apparentemente “esclusi”, riappaiono in realtà associati ai Totem dei tre elementi esplicitamente citati, anche se quasi mai in maniera rigidamente regolare: mi spiego, il Corvo è intuitivamente un Totem d’Aria e Tenebra, al tempo stesso il Lupo Totemico è un animale di Terra e Tenebra, ecco dunque che l’elemento Tenebra viene associato ad altri due senza corrispondenze obbligatorie (anche se è possibile riscontrarne alcuni bilateralismi preferenziali). Da notare, in ogni modo, ad ulteriore riprova di una possibile connessione tra Animali Guida ed Onda, che MAI è riscontrabile l’associazione in un totem tra elementi che la base dei nostri studi magici considera dichiaratamente opposti (in poche parole non esistono Totem associabili alle impossibili coppie Luce/Tenebra, Acqua/Fuoco, Aria/Terra).
Al tempo stesso, non associabili tra loro restano anche gli elementi dei succitati “reami naturali”, dove difatti la coppia di opposti Aria/Terra non si riscontra (ne si potrebbe riscontrare) in nessun Animale Totemico, altrettanto però, non è possibile trovare Totem d’Aria/Acqua e d’Acqua/Terra (anche nel caso di Animali “ambigui”, come potrebbero essere il Cigno o la Lontra Totemici, è sempre uno degli elementi dei tre “reami naturali” a prevalere, nel primo questo caso l’Aria a discapito dell’Acqua, nel secondo l’Acqua a discapito della Terra).
Per il resto, invece, le possibili (ma da ricordarsi, NON rigide) combinazioni possono essere:

Aria/Luce, Aria/Fuoco ed Aria/Tenebra
Acqua/Luce, Acqua/Tenebra
Terra/Luce, Terra/Fuoco, Terra/Tenebra

Tra queste, le già citate corrispondenze Aria/Tenebra e Terra/Tenebra sono di sicuro quelle prevalentemente riscontrate. E’ inoltre evidente che i Totem d’Acqua possiedono meno attributi elementari (dato l’impossibile combinazione Acqua/Fuoco) è ciò potrebbe essere anche la reale motivazione, assai più plausibile di alcune improbabili motivazioni mitico/folkloristiche che mi sono state riportate, per il ridotto numero di Animali Totemici di tipo acquatico.
In definitiva, da quanto evinto sinora, mi parrebbe di poter giungere ad un ultimo quesito: è mai possibile che tramite i propri Totem si possa arrivare ad entrare in comunione con i riverberi dell’Onda? A questa domanda non intendo, per ora, dare risposta, anche perché esulerebbe il fine di questo trattato, intendo però fare al più presto indagini ed esperimenti più approfonditi che probabilmente sviscererò in un successivo elaborato.

PRIMUM o su come trovare il proprio Totem
Esistono diversi modi che, insegnano gli shamani delle tribù barbariche di Shildia, consentono ad un individuo di trovare od “essere trovato” dal proprio Animale Guida:
1.Il primo metodo è attraverso una semplice cerimonia oracolare officiata dai sacerdoti al momento della nascita di un bambino. Spesso però, l’esito non è considerato definitivo e sicuro, dato che la comunione tra persona ed Animale Totemico deve essere un rapporto di sintonia che cresce col tempo. Divenendo adulti può capitare di non trovare più alcun punto in comune coll’animale identificato per noi alla nascita. Se, dunque, la sintonia viene meno, può accadere che un individuo perda il proprio Animale Guida iniziale e si metta alla ricerca di un altro più consono alla propria indole. E’ possibile, dunque, che vi siano adulti che, avendo perso il proprio Animale Guida durante la fanciullezza, ancora non ne possiedono uno e lo ricerchino. E’ altresì assai difficile, invece, cambiare il proprio Totem dopo il raggiungimento dell’età adulta; la cosa più probabile può essere quella di perderlo definitivamente, evento che equivale al disconoscimento totale delle proprie radici ed a cui segue il ripudio da parte del proprio clan tribale. Data l’insicurezza ed i possibili rischi di perdere la guida del proprio Totem (con i nefasti esiti che ho appena citato) molte famiglie hanno abbandonato tale pratica, lasciando ai loro figli la libertà di ricercare il proprio Spirito Animale crescendo od una volta giunti in età adulta.
2.Dal momento che, secondo i nostri shamani, tutti gli esseri viventi sono legati gli uni agli altri tramite una “forza creatrice” (che io identifico col Potere dell’Onda) dovrebbe essere possibile evocare direttamente l’Animale Totemico prescelto e la sua forza particolare. Condizione necessaria è unicamente la disposizione adatta, cioè il rispetto e la disponibilità ad accettare l’aiuto che dall’Animale Guida viene offerto. Mediante la concentrazione fissata su un determinato animale e l’intenso desiderio di mettersi in contatto con la sua forza, si crea un legame immediato che rapporta l’individuo direttamente allo spirito del Totem. Questa “cerca” del proprio Totem ha contraddistinto la giovinezza e la prima fase da adulti di molti eroi cantati nelle saghe del nord. Questo metodo è molto istintivo e spesso le menti più razionali, se non particolarmente dotate nella ricezione dell’arcano, difficilmente riescono a seguirlo ottenendo un buon fine, purtroppo.
3.Vi è infine, la possibilità di intraprendere un lavoro o una ricerca spirituale ed arcana insieme, facendo ricorso ed evocando direttamente alla forza degli Animali-Totem, sviluppando così un vero e proprio rituale. Alla base di esso deve esserci una chiara e precisa idea della propria identità e la comprensione della forza interiore e delle caratteristiche tipiche dell’animale prescelto. Una descrizione dei singoli rituali in cui mi sono imbattuto, spesso molto complessi (e delle differenze esistenti a questo proposito tra le diverse tribù di Shildia) andrebbe ben oltre gli scopi che qui mi sono prefisso, ne propongo dei rapidi cenni nell’Appendice che si può trovare in calce a questo mio elaborato.
Per chiudere l’argomento, è necessario che io citi le leggende che parlano della possibilità di officiare un potente e definitivo rituale atto a risvegliare e fondere l’anima di un individuo con quella del proprio Totem. Alla base di tale rituale vi sarebbero i Sacri Libri di Ashanna, attualmente in possesso della tribù dei Glade Riders, non si sarebbero però ancora verificate le condizioni per accertare se quanto tramandato sia vero o meno; in attesa di ciò, non essendo, come già detto, un sacerdote, cercherò di riportare in maniera logica e consequenziale quanto ho appreso dagli shamani barbarici e chiarire cosa s'intenda con l’espressione “risvegliare il proprio Totem”.

SECUNDUM o su cosa dicono gli shamani della simbiosi Uomo/Animale
Convinzione ancestrale degli Shamani di Shildia è che la partecipazione e la compenetrazione del mondo naturale (e l’acquisizione consequenziale delle sue forze misteriose) passi attraverso una necessaria mediazione: l’assunzione di tratti animali ed il risveglio dell’animale totemico insito in ciascuno di noi.
A riguardo potrebbe esistere anche un caso estremo: in teoria chiunque riuscisse ad assumere l’aspetto di qualsiasi Animale Totemico, sarebbe il conseguente signore di tutti e tre i Reami Naturali, Aria, Acqua e Terra. Le storie più criptiche tramandate dai sacerdoti del nord parlano di uno shamano che sarebbe riuscito in questa impresa diversi secoli fa, ma il suo nome non è stato tramandato ne sono stato in grado di trovare riferimenti attendibili su di lui, ritengo per cui che questa figura ricada più che altro nell’ambito delle leggende pedagogiche o sia la semplice mistificazione apportata alla figura di un mago di passaggio in quel di Shildia, in grado di padroneggiare alcuni degli elementi succitati (escludendo di certo l’impossibile binomio Acqua/Terra).
Ritornando in argomento, appare evidente che il possesso e la conseguente “possessione” da parte dell’elemento animale del proprio Totem, abbia un risvolto negativo: gli animali (totemici o meno che siano) rappresentano il potere non vincolabile ed irrefrenabile della natura e dell’inconscio, il pericolo che l’irrazionale ed il caos vincano e scardinino legge ed ordine. Spesso molte saghe della gente di Shildia narrano di valorosi guerrieri che affrontarono e sconfissero a mani nude versioni particolarmente mostruose dei tipici Animali Totemici. A fronte di ciò tali guerrieri assunsero in sé le caratteristiche dell’animale trovando così il giusto compromesso ed equilibrio tra uomo e bestia (in tali racconti, a mio avviso, è possibile riscontrare una versione mitica della più comune ricerca del proprio Totem in età adulta, così come citato nell’esempio 2 del precedente capitolo).
Alcuni Totem in particolare, quale l’Orso ed il Lupo, per ragioni spesso inspiegabili o ricondotte a “questioni di fede” dagli shamani, sembrerebbero entrare più facilmente in sintonia con gli uomini che li scelgono come guida. I rinomati berserkir (i cosiddetti “Uomini-Orso”) e gli ulfhednar (circa “Uomini-Lupo” da non confondersi però coi Lupi Mannari, vedere “Lupo” nel capitolo Quartum) possiederebbero, secondo i nostri saggi, una particolare condizione iniziatica per la quale sfrutterebbero, senza tuttavia esserne posseduti, l’aspetto aggressivo e minaccioso del proprio inconscio nei momenti di battaglia.

TERTIUM o se sia possibile comunicare con gli Animali Guida
I Totem ci visitano costantemente durante i sogni, così sostengono i nostri Shamani, l’apparizione di un animale, in generale, sarà dunque da leggere come il manifestarsi di un presagio (se favorevole o nefasto non è sempre di facile interpretazione) ed, in ogni caso, un messaggio sacro da parte degli dei.
Tali “visite” non devono essere interpretate esclusivamente come manifestazioni di spiriti protettori (od ostili, nel caso) ma la visione di un animale spesso annuncia l’approssimarsi di un evento determinante nella vita di una persona, al quale egli deve prepararsi (l’apparizione in sogno di un pipistrello indicherebbe, ad esempio, la necessità di staccarsi da una particolare abitudine, o da una vita che non soddisfa più).
Spesso gli shamani con cui ho interagito, si spingono in uno stato di sonno autoindotto o di stordimento (generalmente mangiando alcune specie di funghi allucinogeni o bevendo tisane fatte di erbe dagli effetti soporiferi) proprio col fine di “attirare i sogni” e poter interrogare gli Spiriti Guida od ottenerne delle impressioni.
Anche l’apparizione fisica dei vari animali andrebbe interpretata come manifestazione del divino, ma in ciò la mia mente razionale individua, in verità, forse più l’aspetto scaramantico e superstizioso di genti non proprio “illuminate” dalla luce di Nuvak.

QUARTUM o Bestiario propriamente detto degli Animali Totemici
Ecco il principale elenco degli Animali Totemici che ho ritrovato nelle valli di Shildia e di quelle adiacenti, quanto segue è il risultato di molti mesi di ricerca tra gli shamani ed i sacerdoti della regione ed, in sostanza, la descrizione di quali caratteristiche totemiche i vari animali possiedano e quali inclinazioni “donino” alle persone a cui sono legati. Certamente è possibile che esistano altri Totem da aggiungere a questo elenco, quelli che seguono sono però senza alcun dubbio i principali:

TOTEM che APPARTENGONO al MONDO AEREO

AQUILA (Aria/Luce)
Per le genti di Shildia, il più eccelso dei volatili, quello che secondo le leggende shamaniche sarebbe stato il primo a volare nel cielo di Elempos. La sua capacità di fissare il sole ne fa un Totem iniziatico (tipico di sacerdoti e shamani) in quanto intermediario della divinità; al tempo stesso la sua natura di nemico delle serpi ne fa un avversario delle pene terrene e la sua dote di volare più in alto di tutti lo rende un simbolo solare e positivo. L’essere un rapace, infine, predispone chi lo ha come Animale Guida anche alla guerra (dalle nostre parti “rallegrare le aquile” sta per uccidere molti nemici).
Un’antica pratica dei nostri guerrieri, da tempo scomparsa, conosciuta come Aquila di Sangue, consisteva nell’uccidere un avversario staccando le ossa dalla spina dorsale ed esponendo i polmoni a sembianza di ali; tale tremenda usanza lascia intendere la probabile esistenza di una versione più oscura e ferale di questo Totem, che oggigiorno non sembra avere più seguaci.

CIGNO (Aria/Luce)
La trasformazione del cigno da pulcino ad animale adulto simboleggia la capacità di mutamento e trasformazione dell’individuo, ma altresì il raggiungimento dell’armonia per intercessione degli dei. Inoltre il cigno è l’animale bianco per eccellenza, simbolo dell’alba, della natura femminile e dell’epifania del divino.
Il volo di un cigno al mattino è considerato di buon auspicio per le partorienti mentre il suo canto, ovvero la sua ultima manifestazione, rappresenta sì, un simbolo di morte prossima, ma anche il raggiungimento della pace interiore e della simbiosi con la natura creata da Ashanna. Caso unico le figure ricorrenti nelle nostre saghe delle donne-cigno (che sono la controparte femminile dei già menzionati berserkir e degli Ulfhednar), delle quali si dice che sorvolino i campi di battaglia vegliando sui guerrieri.
In definitiva il Totem del cigno simboleggia la capacità di farsi intermediari tra l’umano ed il divino, è per questo molte sacerdotesse trovano in esso il proprio Animale Guida. Seppur raro, anche alcuni uomini scelgono il cigno come Totem, sono coloro che hanno particolare discernimento ed intuizione e diventerebbero, secondo gli shamani, i migliori tra gli indovini.

CIVETTA/GUFO/NOTTOLA (Aria/Luce)
Sebbene Animali tipicamente notturni, questi rapaci si associano strettamente all’aquila, specie nell’avversione per le serpi e dunque guiderebbero verso una visione della vita più contemplativa e contraria al materialismo. In molte saghe le civette sono in grado di parlare (generalmente per enigmi) e sono sapienti sia in campo arcano come anche nei segreti della natura; esse aiutano coloro che si smarriscono nei boschi, ma prima ne esaminano l’animo grazie ad argute domande. La loro caratteristica primaria, la possibilità di vedere al buio, simboleggerebbe capacità di ampio discernimento e volontà di dissolvere il velo delle menzogne, insomma, la luce che trionfa sull’oscurità.
Per i nostri shamani, dunque, chi possiede questi animali come Totem, aspirerebbe ad acquisire doti di preveggenza, saggezza e conoscenza innata, ad essere guide ma, al tempo stesso, custodi di ciò che non è ancora pronto per essere rivelato.

CORVO/CORNACCHIA (Aria/Tenebra)
Arguzia, adattabilità, perspicacia: caratteristiche chiave del corvo, che ne fanno un animale astuto e degno di attenzione. Esso è altresì un necrofago e ciò naturalmente ne accentua la visione di “uccello del malaugurio”. Ecco dunque che questo Animale Totemico possiede una doppia valenza, è l’animale messaggero per eccellenza tra gli Animali Totemici, i cui messaggi sono difficili da comprendere ma, fuor di dubbio, dispensatori di conoscenza (un corvo che segua un guerriero in battaglia viene considerato un buon auspicio). Altresì il suo piumaggio scuro e l’essere correlato al dio dei morti, Roun, ne accentua la visione di animale nefasto, da evitare in certi periodi dell’anno e, soprattutto dopo una battaglia, la vista di un corvo non preannuncerebbe nulla di buono.
Perciò, chi segue il corvo come Animale Guida, possiederebbe una natura curiosa e spinta verso la ricerca (specie di tipo arcana o alchimistica). Egli aspirerebbe a conoscenze sempre più vaste mentre la sua vista gli consentirebbe di notare particolari che pochi sarebbero in grado di trovare, al contempo il suo lato più oscuro, lo renderebbe inadatto alla vita sociale, un escluso (spesso condizione autoinflitta) isolato sempre e comunque anche in mezzo ad altra gente.

CUCULO (Aria/Fuoco)
Per le genti di Shildia, il cuculo è l’uccello che annuncia l’arrivo del bel tempo e del calore primaverile che poi si trasforma nella calura estiva. Il suo canto quindi annuncia l’avvio di un nuovo ciclo vitale e rende, per gli shamani della nostra regione, questo uccello una sorta di fenice, che rinasce e si trasforma nel corso dell’anno. Tali credenze sono supportate dal parassitismo di tale animale che, deponendo le proprie uova nel nido di altri uccelli, sembrerebbe nascere “spontaneamente” e spiegherebbe come mai in molte delle nostre saghe esso possiederebbe la capacità di trasformarsi in altri uccelli (spesso in cornacchia o falco, ma non solo).
Mutevolezza, ispirazione, passione e capacità di adattarsi (a volte a scapito degli altri) alle più disparate condizioni: ecco quali sarebbero le caratteristiche tipiche di colui che ha scelto il Cuculo quale Animale Totemico, molto apprezzato da coloro tra le genti barbariche che seguono la via dei bardi e dei cantori di saghe.

FALCO (Aria/Fuoco)
“Qualora ti capiti di ascoltare lo stridio di un falco” così mi ha detto un vecchio shamano “presta attenzione e cerca di osservare le cose da una prospettiva migliore!”. Il falco è da sempre simbolo di acutezza di vista e dunque rappresenta la comprensione dei segreti divini; allo stesso tempo però, questi è considerato il guardiano dei cacciatori e dei maschi per eccellenza. Presso di noi la caccia ha spesso il significato di prova iniziatica per giungere alla maturità (i giovani particolarmente audaci vengono chiamati “falchi” e falco viene spesso ad indicare l’erede di una famiglia). Ecco il motivo per cui questo animale viene scelto come Totem dai giovani maschi che aspirino ad un futuro come guide (sia in termini letterali che metaforici), affinchè li conduca verso l’età adulta. Esso simboleggia la volontà di elevarsi, la conquista della piena consapevolezza di sé.
Individui che posseggano la forza del falco sono in genere acuti osservatori, ai quali non sfugge il minimo dettaglio di una situazione che tengono sotto controllo. Uomini destinati a divenire esploratori, cacciatori e guerrieri scelgono spesso questo Totem.

GALLO (Aria/Luce)
L’annunciatore dell’alba, simbolo solare e di positività in qualche modo legato in ciò all’aquila. E’ anche animale custode e guardiano, che protegge ed avverte del pericolo. Secondo una leggenda delle nostre terre, un gallo d’oro custodisce il tesoro di un gigante assopitosi sotto una delle nostre montagne; il suo canto scuote il sonno del titano ogni qual volta qualcuno si avvicini al luogo in cui il tesoro giace, e ciò provocherebbe lo scuotersi della terra.
Il gallo dunque si presenta quale simbolo di vigilanza guerriera ed annunciatore di momenti cruciali e coloro che lo scelgono come Totem sono i più attenti protettori della nostra terra, siano essi semplici sentinelle, guerrieri o custodi dei passi montani.

OCA (Aria/Luce)
Ho riscontrato solo raramente questo Totem, eppure c’è qualcuno che sceglie l’oca come Animale Guida. Questo animale condivide in parte le caratteristiche positive del gallo come del cigno ed è esclusivamente collegato al mondo femminile.
Chi si ispira alle caratteristiche dell’oca sarà spesso una madre di famiglia devota ed attenta al bene della prole, strenua protettrice dei suoi pargoli. Da una anziana donna, mentre attraversavo le terre a sud della baronia, ho raccolto un racconto unico, esisterebbe, a detta della vegliarda, un luogo conosciuto come “Bosco delle Piccole Oche” ovvero un luogo tra i nostri boschi ove abiterebbe una tribù composta solamente da donne, a riguardo di ciò non ho trovato, in effetti, alcuna conferma.

PETTIROSSO (Aria/Fuoco)
Il pettirosso è espressione di gioia e di amore per la vita. Con il suo canto egli sottolinea l’armonia della natura ed, al tempo stesso, rifugge ogni vibrazione negativa o disarmonica, poiché è orientato verso la bellezza. La “magia” del pettirosso, a detta dei nostri shamani, sarebbe insita nella sua capacità di aprire i cuori grazie al suo canto (le vecchie comari sostengono che le piume di pettirosso siano utili a creare “filtri d’amore”, ma credo che difficilmente un alchimista si direbbe d’accordo) esso sembrerebbe estraneo alle cure del mondo e la sua vita è un interrotto inno alla gioia.
Dunque le persone dotate della forza del pettirosso possiederebbero inclinazioni simili, portati all’equilibrio ed alla felicità, aiuterebbero volentieri anche gli altri a sviluppare le proprie capacità in armonia e bellezza. Inutile dire che il pettirosso trova consensi tra i bardi come tra le giovani donne (che con l’andare degli anni cercano di trasmettere la loro positività agli altri).

PIPISTRELLO (Aria/Tenebra)
Il pipistrello ha un forte valore iniziatico, specialmente per gli shamani: esso rappresenta il buio in cui uno si trova prima di “rinascere” ad una nuova consapevolezza. Il suo vivere in anfratti bui, ricorda l’oscurità tombale, al tempo stesso il suo stare a testa in giù rammenta la posizione di un bimbo all’interno del corpo della madre e, quindi, la possibilità liberarsi dallo stesso ottenebramento che limiterebbe gli uomini.
Molti shamani ricorrono dunque all’aiuto del pipistrello quale Animale Totemico, convinti che possa aiutarli nello svolgere i propri riti e guidarli nell’oscurità che circonda la conoscenza che davvero vale la pena di ricercare, liberi da paure e da ogni blocco.

TOTEM che APPARTENGONO al MONDO ACQUATICO

LONTRA (Acqua/Tenebra)
E’ considerato il Totem custode dei segreti. La sua abilità di scivolare rapidamente dalle profondità fluviali più insidiose sino alla superficie lo rende partecipe e conoscitore di ciò che sotto i flutti avviene e, come per il Gufo e la Civetta, in molte saghe la Lontra è in grado di parlare e spesso interloquisce con l’eroe del poema. La differenza tra le due tipologie di Totem, però, sta nel fatto che la Lontra, spesso avida delle proprie conoscenze, inganna e dà false indicazioni al protagonista per preservare i segreti che custodisce. Ciò nonostante questo Animale Totemico viene considerato, un po’ come il Corvo e la Vipera/Serpe (la sua controparte terrena), mediatore con il regno dei morti e la sua uccisione immotivata è un gesto che porta sciagura e che merita un’adeguata ricompensa per placare gli spiriti e gli dei. La Lontra è inoltre nemico del Pesce e difatti i saggi di Shildia pensano che essa acquisisca un nuovo segreto ogni qualvolta ne divori uno (vedi Pesce), spesso, gli stessi shamani confezionano le proprie borse per conservare oggetti sacri o piante medicinali proprio con pelle di lontra.
Inutile dire che la Lontra viene scelta raramente come Totem e che chi la segue spesso non ha la fiducia delle altre persone, ciò nonostante costui può certo beneficiare della intuizione preternaturale che questo Spirito Guida si dice, conceda a chi lo segue, in modo tale da avere sempre qualche segreto che possa servirgli da viatico per la propria sicurezza.

LUCCIO (Acqua/Luce)
Secondo alcuni, parrebbe che la parola luccio e luce abbiano un legame col temine dell’antico idioma, Lux, che come ben sappiamo significa luce. Non sono in grado di confermare l’origine del termine, vero è che il ventre argenteo e le macchie dorate sul dorso emettono riflessi che è difficile non notare mentre lo si osserva nuotare. Proprio per questo e per la sua voracità, il Luccio viene considerato custode di tesori ed Animale Guida che protegge i beni di una famiglia.
Mercanti, persone avide, ma anche prodighi benefattori possono avere il Luccio come Totem, in fondo, come dicono gli shamani, è la singola persona ad interpretare gli insegnamenti che il proprio Spirito impartisce.

PESCE (Acqua/Tenebra)
Signore, in ogni sua forma, del regno delle Acque e quindi dell’oscurità associabile al mondo dell’Aldilà, il Pesce assume però una connotazione positiva (similmente al Pipistrello), non sarebbe quindi nemico della vita ma, anzi, simbolo di fecondità e sapienza. Sarebbe altresì interprete di magia e dei misteri occulti, che però svela mostrandosi generoso con chi lo merita (a differenza della Lontra e difatti i due animali sono nemici in natura) ed ignorando chi invece ne farebbe cattivo uso. Per gli shamani il mangiare pesce fa parte di riti volti ad aumentare conoscenza e saggezza e preservare la memoria.
Bardi (cantori di gesta in particolare), saggi, shamani ma anche capi avveduti: il Pesce sa essere generoso ma non perdona chi usa male la sapienza che elargisce.

ROSPO (Acqua/Luce)
Il Rospo è legato all’acqua ed in particolare alla pioggia, benefica e purificante, una manna per i raccolti. La sua origine nell’acqua come girino e poi la sua “emersione” in superficie lo avvicina, per i sacerdoti, al bimbo che giace nel ventre materno (in un ambiente acqueo) sino a giungere alla nascita; il Rospo è quindi un Totem che guida verso sentieri sicuri e pieni di Luce. In sogno il Rospo appare alle persone per avvertirle che è ora di fare una pausa e di purificarsi, altresì gli shamani lo ritengono nemico degli spiriti malvagi e dotato di grandi poteri benefici (i rospi vengono impiegati nelle cerimonie per invocare la pioggia).
Va da sé che i guaritori siano i principali individui che seguono il Rospo come animale Totemico, ma anche molti medium, toccati dalla grazia degli dei, potrebbero essere beneficiati dalla sua guida.

SALAMANDRA (Acqua/Luce)
Gli shamani sostengono che la salamandra abbia “un piccolo cuore gelido come l’inverno più freddo”. Si dice che questo animale possa attraversare tranquillamente e senza danni le fiamme, poiché il gelo che emana dal suo interno la protegge costantemente da pericoli di tale sorta; strano, invero, che un animale annoverato tra i Totem d’Acqua veda la sua principale caratteristica connessa al fuoco e forse, proprio questo suo essere un rompicapo per dotti e popolani insieme, fa sì che tutti la colleghino al mondo dell’Alchimia.
La Salamandra Totemica pare apprezzi gli spiriti arguti che amano scavare oltre la superficie: sapiente, studioso, alchimista, qualsiasi individuo di tale sorta è il ben accetto, purchè possieda la freddezza d’animo necessaria per guardare dritto nel fuoco che è il fulcro della ricerca e della conoscenza.

TOTEM che APPARTENGONO al MONDO TERRESTRE

ARIETE/MONTONE (Terra/Fuoco)
Simbolo di forza, fecondità maschile e di guerra. La sua irruente potenza rappresenta il potere generante e rigenerante del fuoco ed, al tempo stesso, condivide con il Cuculo la funzione di annunciatore dei nuovi cicli vitali. Spesso, durante le feste invernali, al bruciare di vecchi sterpi avvolti con abiti smessi, gli shamani versano del sangue di montone ed, al tempo stesso, mangiare carne di ariete al principio della primavera è considerato di buona fortuna; ugualmente durante gli sponsali, lo sposo è invitato a cibarsi di carne di montone per “assorbire” la sua energia che potrà poi scaricare durante la prima notte di nozze.
Inutile dire che oltre ad essere l’epitome del Totem maschile, l’ariete benedirebbe i guerrieri e li aiuterebbe col suo spirito in battaglia.

CANE (Terra/Luce)
Spirito custode per eccellenza, il Cane rappresenta la fedeltà e l’affidabilità ed è considerato annunciatore di eventi. Il suo latrato avverte che qualcosa di importante sta per accadere, salvando così colui che protegge dai pericoli dell’ignoto grazie alla sua percezione soprannaturale. Nel caso di questo Spirito Guida, la sua funzione, secondo gli shamani, sarebbe interamente positiva, a differenza di altri Totem custodi (vedi il Luccio), ed è quindi una buona controparte “terrena” del Gallo o dell’Oca.
Coloro che seguono il Totem del Cane imparano che il loro cuore deve essere colmo di compassione, per poter sorvolare sulle plurime debolezze delle persone su cui hanno deciso di vegliare; apprendono ad esaminare con puntigliosità la propria fedeltà, verso gli altri ma anche e soprattutto verso se stessi.

CAPRA/CAPRONE (Terra/Luce)
Esuberanza sessuale, fecondità, prolificità: questi sono elementi che legano l’Animale Totemico della Capra alla Signora dal Verde Manto; al tempo stesso la controparte maschile, il Caprone, viene associato a Theratos per la sua calma apparente che può subitaneamente sfociare in una carica devastante (come il bel tempo in montagna può, durante un battito di ciglia, mutarsi in tempesta). Tale legame con Tonante si può riscontrare nel fatto che le corna dei caproni vengono anche chiamate “magli”.
E’ tutt’altro che raro che i sacerdoti e le sacerdotesse di Ashanna e Theratos, sommamente considerati in quel di Shildia, abbiano come Totem la versione femminile (Ashanna) o maschile (Theratos) di tali animali; da tali Spiriti Guida essi dovrebbero imparare a conoscere ed ad amare gli dei che hanno deciso di servire (usanza vuole che le giovani che debbano servire un giorno la Signora dal verde Manto custodiscano come primo “incarico” un branco di caprette).

CERVO/CERVA (Terra/Luce)
E’ simbolo solare, di purezza e di amore incondizionato. Il Totem viene considerato annunciatore della luce solare vivificante, le corna dell’animale sarebbero, per gli shamani, la raffigurazione dei raggi del sole e spesso nelle saghe del nord esso compare per indicare all’eroe smarrito la strada da percorrere per uscire dall’immancabile foresta oscura ed intricata, simbologia del male in cui l’eroe può perdersi e sviare dallo scopo puro della sua missione. La Cerva, accezione femminile, è l’emblema dell’amore puro, quando compare in un sogno, ella indicherebbe la necessità di fugare ogni dubbio sulla persona amata e di abbandonarsi completamente ai sentimenti; per le giovani spose è un segno di buon augurio.
Chi finisce col possedere questo Totem (spesso sacerdoti, idealisti, artisti e filantropi) impara un'importante lezione: mantenere intatta e salda la propria condotta morale, orientandola verso il bene senza cedere alle influenze di situazioni o persone negative. Ogni ambiguità, insegnano i saggi, si scioglierà come neve sotto un sole caldo se impareremo dal Cervo la lezione della fiducia che conduce verso la santità.

CINGHIALE/VERRO (Terra/Fuoco)
Condivide con l’Ariete, il Caprone (e poi si vedrà il Toro) una simbologia di fecondità e potenza istintuale, come anche fortemente spirituale. Considerato come l’epitome dello spirito selvaggio delle foreste, egli è spesso messo in rapporto con i druidi che come lui vivono solitari nel bosco, in contatto con la Grande Madre. Al contempo esso è indomabile e distruttore, simbolo della forza bruta che predomina sulla razionalità ed in effetti, in Shildia, l’espressione “diventare un cinghiale” equivale a dire “diventare pazzo”.
Come già detto in un paragrafo precedente, il mito dell’eroe che uccide il cinghiale, ne divora le carni ed assume in sé la sua “sacra bestialità”, rappresenterebbe lo sforzo dell’uomo di assorbire ed incanalare positivamente le forze distruttive della natura. Ugualmente, affiancando il cinghiale alla casta sacerdotale, la vittoria del capo-guerriero su di esso rappresenta la sottomissione del potere religioso a quello temporale del capotribù.
Il Cinghiale Totemico beneficherebbe gli audaci, i sacerdoti ma anche gli esploratori che non hanno paura di perdersi completamente (in senso ideale e non fisico, ovviamente) nella natura selvaggia delle montagne delle valli del nord.

DONNOLA (Terra/Tenebra)
Condivide con la Volpe (vedere dopo) un’innata astuzia ma possiede una più spiccata malevolenza ed una lussuria insaziabile, a detta degli shamani del nord: racconti e fiabe di Shildia narrano di come la donnola convinse il coniglio con belle parole ad uscire dalla sua tana per poi divorarlo. Il Totem della donnola insegna ad ingannare e ad approfittare delle debolezze altrui, è uno Spirito che ama i vittoriosi e che apprezza soprattutto le donne intraprendenti che ne ricercano la guida. Per dovere di cronaca riporto che molte anziane donne mi hanno narrato di come questo Spirito Guida sia volutamente stato denigrato dagli uomini, poiché la sua valenza di emancipazione femminile era vista malamente.
Maghe, seduttrici, incantatrici, femmine di malaffare…donne che hanno il potere (di qualunque genere si voglia, ma innegabilmente legato alla capacità di sedurre) e che non lesinano ad utilizzarlo, il più delle volte per fini non positivi, queste sono le categorie che, un po’ sbrigativamente, i sacerdoti di Shildia attribuiscono alle protette della Donnola…le anziane la pensano diversamente.

GATTO (Terra/Tenebra)
Il Gatto, anche nella sua accezione di Gatto Selvatico, ha una duplice funzione: spirito lascivo e detentore di potente magia. Le abitudini notturne insieme ad una forza interiore, quasi selvaggia, ma abilmente celata dall’aria placida ed accattivante che possiede, lo rendono un Animale Guida ambiguo e letale che cerca l’abbandono dei sensi ma mantiene una lucida coscienza di sé; proprio per ciò i gatti neri (per gli shamani i supremi tra tali animali) sono intoccabili a Shildia, non vengo scacciati e sono liberi di muoversi dove più gli aggrada. Tra le storie tramandate dai vecchi c’è anche quella che narra di come, alla morte di un grande eroe di Shildia, tutti i Totem si misero a piangere, tutti tranne il Gatto e la Vipera, ambivalente prova sia del loro egoismo ed insensibilità, ma anche della loro superiore saggezza, poiché entrambi sapevano che la morte è solo un “passaggio” e che quindi non c’era motivo di rattristarsi.
Inutile dire che tale Animale Guida è spesso trovato in simbiosi con maghi, fattucchiere e maliarde (in maniera simile alla Donnola), anche le prostitute ne cercano l’aiuto come pure gli assassini, ma ciò si sussurra solo.

GHIOTTONE (Terra/Fuoco)
Il ghiottone è l’epitome di voracità, ferocia e della forza soverchiante della natura. Raramente si può trovare più insensata istintività in una creatura, sembra che tutto ciò che il ghiottone compia lo faccia solo per appagare i propri bisogni. Come tale, secondo gli shamani, anche il Ghiottone Totemico predilige l’istinto e la potenza in un individuo (quando non la violenza). Riuscire a mediare tra la forza soverchiante di questo Spirito Guida e la natura umana di chi lo sceglie come Totem, non è cosa semplice, ma chi vi riesce avrà la possibilità (in fondo in maniera simile ai seguaci dell’Orso) di sfruttare appieno le proprie potenzialità e di trarre beneficio dall’inesauribile vitalità del Ghiottone.
Qualsiasi uomo di Shildia può trarre forza dal Ghiottone, purchè sia conscio che la sua vita senza un’arma in mano pronta da usare sia inutile!

LEONE di MONTAGNA (Terra/Fuoco)
Il Leone di Montagna è l’epitome della forza pura e semplice, forza che può venir utilizzata in funzione positiva e per scopi benefici, come per fini egoistici e distruttivi: ciò che conta per il Leone di Montagna Totemico, è che corpo, mente e spirito siano, in chi lo segue, ben bilanciati tra loro, così come chi osserva le movenze di tale animale in caccia non può che stupirsi della sua potenza, coordinazione ed eleganza. La forza che il Leone di Montagna concede, richiede uno sforzo inumano e solo sicurezza di sé e saldezza nei propri principi o nei propri scopi, qualunque essi siano, può garantirne il controllo. Secondo i saggi, chi sceglie questo Totem ma non possiede la determinazione interiore per seguirlo, finisce con l’autodistruggersi.
Capi, guide, condottieri di eserciti: gli uomini che ricercano l’energia del Leone di Montagna Totemico non possono mostrare dubbi o paure e devono essere pronti ad assumersi, nel bene o nel male, tutte le responsabilità di ciò che potrebbe avvenire.

LEPRE (Terra/Luce)
I saggi considerano la lepre un simbolo lunare, di fecondità e di rigenerazione, spirituale e fisica, collegandola così alla Grande Madre come anche alla dea Agaliel. Il legame con la luna deriverebbe dal fatto che di giorno essa stia nascosta per uscire invece di notte ed, infatti, molti racconti locali, narrano che nelle notti di luna piena la lepre esca dalla sua tana e balli per le campagne, oppure che le macchie della luna in realtà siano impronte di questo animale.
La Lepre Totemica è dunque simbolo del mutare delle fasi della vita, della pubertà e dei giovani (specialmente se ragazze, ma non solo). Spesso questo Totem è uno spirito di transizione che conduce dalla fanciullezza all’età adulta (vedere paragrafo 1), gli shamani sostengono che la Lepre sia perfettamente conscia che probabilmente un giorno verrà abbandonata per un altro Animale Totemico, ma non prova ostilità per questo, sa qual è il suo compito e vi si appresta con gioia, per ogni nuovo uomo o donna che l’abbandona, vi sarà un nuovo fanciullo o fanciulla da seguire. Alcuni adulti (per lo più donne) decidono di dedicarsi a questo Totem anche una volta cresciuti, costoro sono spesso pedagoghi e maestri che intendono occuparsi dei più giovani membri delle loro comunità.

LUCERTOLA (Terra/Fuoco)
Il simpatico animaletto che ama i luoghi caldi ed asciutti si dice sia la controparte terrena della Salamandra. Gli shamani motivano la sua iperattività con la necessità di scaldare il suo corpo perennemente freddo. La lucertola è astuta e rapida, la sua capacità rigenerativa, per i sacerdoti di Shildia, starebbe a significare una particolare benevolenza verso di lei da parte della dea Ashanna.
La Lucertola Totemica è patrona di rapidità di pensiero e della capacità di superare le proprie ferite fisiche e spirituali. Guaritori, esploratori ma anche sacerdoti scelgono la sua guida, poiché l’infaticabile Lucertola simboleggia il muoversi senza sosta verso una meta, qualunque essa sia.

LUPO (Terra/Tenebra)
Il simbolismo del Lupo è davvero ambivalente: spesso considerato simbolo di forza oscura, ferocia e (al femminile) di lussuria, è per gli shamani del nord anche il “maestro” per eccellenza, che dopo il lungo girovagare torna al suo branco per portare esperienza e conoscenza. Il Totem del Lupo apprezza chi vive strettamente con la propria famiglia (cosa si intenda per famiglia varia ovviamente da persona a persona) ma non rinuncia alla propria indipendenza. Al tempo stesso la presenza del lupo sui campi di battaglia né fa un animale psicopompo, che si nutre di anime, e perciò malvagio; contemporaneamente per un guerriero udire l’ululato di questo animale prima di uno scontro è di buon auspicio e chiamare un guerriero, in quel di Shildia, “amico dei lupi”, lo identifica come vincitore di molti nemici.
Questa ambivalenza continua e si riversa su coloro che si ispirano agli insegnamenti del Lupo Totemico. Secondo una leggenda tramandata dai saggi delle valli del nord vi erano due guerrieri che chiesero al Lupo di guidarli in battaglia, il primo ne acquisì l’esperienza e la rapidità per vincere gli avversari, il secondo la forza e la bramosia di distruggerli; quando lo scontro ebbe fine il Totem del Lupo si rivolse al primo guerriero chiamandolo Ulfhedinn “uomo che veste la pelle di lupo”, il secondo Vargulfh “colui che è solo lupo”. Il guerriero-lupo ed il lupo-mannaro, il primo sarebbe l’individuo che è riuscito a far propri i precetti del Lupo ed a risvegliare il suo “maestro interiore”, il secondo, al contrario, avrebbe fallito nel tentativo di risvegliare il proprio Totem e sarebbe rimasto vittima della sua forza soverchiante e ferale.

ORSO (Terra/Fuoco)
Nella cultura shamanica di Shildia l’orso è un simbolo di grande virtù guerriera, in netta contrapposizione al cinghiale che invece rappresenta i sacerdoti. Nelle nostre saghe spesso il guerriero che affronta, domina e sconfigge il cinghiale selvaggio è destinato poi a divenire il capotribù, in quanto persona in grado di dominare l’aspetto ferale della natura e di piegarlo ed assumerlo in sé (vedi secondo paragrafo). Questa caratteristica è ciò che poi trasforma poi il guerriero in un berserkir (letteralmente “camicia d’orso”) un individuo in grado di risvegliare in sé un particolare furore, di ispirazione quasi divina, che sarebbe in grado di incanalare durante le battaglie. Al tempo stesso l’orso è anche un protettore e si dice che la zampa di tale animale, inchiodata alla porta di una casa, allontani gli spiriti maligni, mentre i suoi artigli servirebbero a proteggere i piccoli nelle loro culle.
L’Orso Totemico conosce i segreti della foresta, può essere maestro di guarigione ed insegnante delle arti guerriere, non è uno Spirito Guida facile da seguire, richiede dedizione ed abnegazione, spesso seguite da complessi riti iniziatici volti a padroneggiarne la forza che altrimenti distruggerebbe colui che la ricerca, esso rispecchia la natura maschile, aggressiva e distruttrice e perciò gli shamani lo considerano pericoloso per le donne. Questo spiegherebbe perché spesso i devoti dell’Orso, facciano giuramento di restare celibi.

PORCOSPINO (Terra/Luce)
Il Porcospino non attacca mai per primo! Questo è l’elemento principale e sua caratteristica che lo associa inscindibilmente all’arte della guarigione ed ai bambini. Lo Spirito Guida del Porcospino invita alla protezione dei più deboli e dei più bisognosi (spesso i bambini, per l’appunto) ed in ciò esso può dimostrare e donare grande forza a chi ne ricerca l’aiuto. La fede è un’altra caratteristica di questo Animale Totemico: il detto dice che “i monti si spostano se la fede è forte” ed è quindi una forza da non sottovalutare; al tempo stesso la fiducia tradita porta colui che segue il sentiero tracciato dal Porcospino a “chiudersi a riccio”. Triste cosa, dicono i saggi di Shildia, vedere un possessore di questo Totem che ha perso la fiducia e si è richiuso in sé, voltando le spalle a ciò che dovrebbe invece perseguire.
Guaritori, difensori, bambini ma anche guerrieri: il Porcospino ha molta presa sugli animi, purchè siano tendenti al positivo.

TOPO (Terra/Tenebra)
Nelle valli di Shildia questo animale ha valenze fortemente negative: avaro, miserabile, invidioso codardo e la cui principale caratteristica è l’essere un untore (ciò è verosimilmente legato ad una visione agricola di tale animale come portatore di malattie e divoratore di scorte e raccolti). Ciò nonostante il suo Totem viene rispettato come qualunque altro, per certi versi è considerato portatore di ricchezze, per altro, il suo legame con gli effluvi malsani delle paludi e con le cicliche epidemie ne fa uno Spirito Guida che rappresenta le anime dei morti e la putrefazione in ogni sua comparsa e, quindi, inevitabilmente da ingraziarsi.
Ladri, assassini, ma anche mercanti e ricercatori delle vie alchemiche, il Totem del Topo ha influenza su tutti costoro ma anche oltre, il suo fascino malsano attira a lui molte più persone di quanto non ci si aspetti.

TORO/MUCCA (Terra/Fuoco)
Entrambi sono il simbolo di potere creativo e generativo, sono simboli del principio maschile e femminile incarnati. Animali carichi di valenze, per i sacerdoti di Shildia essi portano in sé enorme potere ed al contempo sono considerati come gli animali sacrificali per eccellenza. I Totem di tali animali insegnano il sacrificio e lo spirito di abnegazione, ma al tempo stesso, il Toro Totemico è animale “sacrificatore” che in molte saghe trafigge l’eroe con le sue corna vivificando il terreno con la rossa linfa che scorre in ogni uomo mentre la Vacca Totemica porta abbondanza, nello spirito come per il corpo, e considerata la personificazione della Grande Madre. Spesso, secondo gli shamani, gli spiriti per apparire scelgono l’aspetto di un toro o di una vacca, specie quando coloro che ricevono queste “visite” devono prepararsi per una lotta, sia essa dovuta a proteggere o ad offendere.
Guerrieri, guaritori e guaritrici, sacerdoti e sacerdotesse (specie di Theratos ed Ashanna); questi Animali Totemici danno molto a chi li segue…ma richiedono tanto ai propri protetti, abnegazione sin anche alla morte!

VIPERA/SERPE (Terra/Tenebra)
Un detto di Shildia dice: “Il serpente è la più astuta di tutte le fiere, tuttavia non ha calore”. La “saggezza” popolare con ciò vuol indicare che in tale animale si può individuare un’inusitata astuzia, simboleggiata dal movimento instancabile della creatura nonché dalla sua capacità di mutare pelle, privata però del caldo tocco dell’umanità, elemento dovuto alla sua mancanza di calore intrinseca che ne fa un animale ctonio. Movimento contro immobilità, trasformazione che però non trova compimento, sapienza della terra ma incapacità di elevarsi al cielo, materialità contro spiritualità: per tutto ciò gli shamani danno al Totem Vipera/Serpe un significato fausto ed infausto insieme. Nemica giurata dell’Aquila e della Civetta/Gufo/Nottola, la Vipera/Serpe e coloro che la seguono vivono con i piedi per terra, disdegnano (non che non li capiscano) i discorsi elevati e spirituali e cercano il lato nuovo in tutto ciò che affrontano. Questo Animale Totemico, però, si stanca presto delle novità ed è incapace di fissarsi troppo a lungo su qualcosa. Con la Lontra condivide la custodia di segreti che non devono, o meglio che non vuole, vengano rivelati (come per la Lontra, anche l’uccisione immotivata di un serpente è sempre biasimata, quando non apertamente punita, dagli shamani). Anche l’altra caratteristica tipica di questa creatura, il veleno, può avere duplice significato, se, infatti, esso è foriero di morte, dall’altra può essere anche utilizzato per ricavarne alcune medicine e cure.
Coloro che ricercano la guida di questo Animale Totemico, sono spesso individui che hanno il gusto della ricerca (maghi, alchimisti, ecc) ma poca temperanza verso il prossimo; ricercano i segreti, ma non per condividerli; sfruttano ogni possibilità di migliorarsi che gli venga offerta, ma si limitano a guardare al contingente. L’inevitabile legame di questo Totem con la dea Rahs, inoltre, non fa sì che la gente del nord dimostri molta fiducia in coloro che ne seguono gli insegnamenti e questo di certo non serve ad attenuare la spiccata freddezza ed individualismo di tali persone.

VOLPE (Terra/Fuoco)
La Volpe è infida, dispettosa ma… sacra! Essa è quasi sempre intenta ad ingannare gli altri animali (e forse anche se stessa); ma impara dai suoi errori e trae giovamento dalle difficoltà, muta, comprende e si adatta. La sua capacità, quasi un’arte, di campare alla giornata le consente di sopravvivere e di non subire mai gravi conseguenze o danni. Questo è ciò che pensano della Volpe i nostri shamani, c’è invidia verso questo animale (e la sua controparte totemica) ma anche grande ammirazione; niente più dello spirito della Volpe è in grado di mostrarci le nostre follie, nessun altro Totem può smuovere con tanta eleganza e disinvoltura una situazione statica e pesante.
Chi richiede l’assistenza di questo Spirito Guida, rifugge l’immobilismo e la sedentarietà. Bardi, giullari o persone che non amano legarsi ad un posto o ad una persona ricercano la sua influenza, spesso finiscono col cacciarsi in situazioni intricate e pericolose, ma di solito sanno uscirne bene e con eleganza.

QUINTUM o Conclusione
Difficile trovare una conclusione per questo elaborato, molto di ciò che ho scritto e descritto nei precedenti capitoli raccoglie tradizioni orali vecchie di secoli e non sempre verificabili, credo fortemente però che nelle tradizioni e nei miti vi sia sempre qualcosa di vero e degno di essere riportato.
Come già detto, non era mia intenzione con quanto ho scritto fornire leggi inamovibili o verificare possibili spiegazioni; ho inteso lo sforzo impiegato per dar vita a questo lavoro come un tributo alle genti di Shildia ed alla loro cultura così poco conosciuta ma, forse, anche per cercare ed indagare le mie stesse origini e la spiegazione del perché sono ciò che sono.
Cultura, retaggio o semplicemente legami di sangue, scavare nel proprio passato per comprendere ciò che siamo e vedere con chiarezza ciò che diverremo. Personalmente il Totem che mi contraddistingue lo ritengo ben vivo in me, mi appartiene almeno quanto io appartengo a lui, la Vipera ha guidato i miei passi, nel bene e nel male e continuerà a farlo fino a che un alito di vita albergherà dentro di me.

APPENDICE o quel che ho raccolto su Riti e Rituali.
E’ bene specificare sin dall’inizio che, nella ricerca dei propri Animali Totemici, con Riti o Rituali non sempre s'intende una sequenza di gesti e parole che necessitino di un Circolo Rituale e del potere della Magia Rituale. L’istintualità resta sempre alla base della ricerca di uno Spirito Guida sebbene, come già detto, le menti più rigide possono aver bisogno di codificare un preciso modus operandi per gestire questa ricerca.
La Caccia all’Anima dello Spirito Guida è una chiara esemplificazione di tutto ciò. Alla base di questo rito vi è la rappresentazione rituale di una vera e propria caccia all’interno di una foresta, che prevede la “conquista” del proprio Totem. In questo caso si da per scontato che l’individuo abbia già un’idea almeno della tipologia di Spirito Guida che intende trovare. Altro metodo è il cosiddetto Viaggio Onirico, la preparazione di tale rituale prevede che colui che ricerca il proprio Animale Totemico, passi un’intera settimana lontano dal mondo, cibandosi di alcune piante e bacche indicate (e tenute segrete) dagli shamani di Shildia e bevendo solo una mistura di acqua di fonte, miele e belladonna (in dosi che parrebbero crescere di giorno in giorno) sino così a raggiungere uno stato di sonno profondo ma al contempo ricco di sogni. Altro elemento indispensabile per la riuscita di questo rito sono un luogo buio (o illuminato fiocamente) e vapori prodotti da speciali erbe essiccate, poste per circa un’ora in una brocca piena d’acqua, rigorosamente piovana o di pura fonte, che poi viene versata dallo shamano su delle pietre arroventate, portate nel luogo del ritiro.
Elemento imprescindibile in tutti i metodi di ricerca (o forse meglio, di invocazione) che ho riscontrato, è la presenza di un cosiddetto Canto di Potere. Per gli shamani del nord il Canto è necessario per aprire la nostra mente al “Mondo degli Spiriti”, per ottenere ascolto ma, cosa ancora più importante, per fissare in maniera indelebile quanto si è appreso “Aldilà del Velo”, se così non fosse, ogni cosa di cui si viene a conoscenza (compresa l’identità dello Spirito Totemico) andrebbe persa, poiché la nostra mente mortale non può sopportare il contatto con una realtà che si connette direttamente col Divino e con i Riverberi dell’Onda Primordiale. Seguendo sempre il principio dell’immediatezza e dell’istintività, il canto non deve consistere in qualcosa di elaborato né di troppo complesso, poiché deve essere facilmente memorizzabile ed evocabile anche in stati di coscienza evidentemente alterati; di certo tale litania deve essere mantenuta e ripetuta in maniera pressochè incessante. Ecco alcuni esempi:

Piuma e Becco
Piuma e Becco
Più io trovo, più io cerco

Pinna e Scaglia
Pinna e Scaglia
Profonda l’acqua, chiara la veglia

Corno e Zanna
Corno e Zanna
Chi varca il Velo prima o poi ritorna.

oppure

Che gli Spiriti mi vedano
Come io vedo gli Spiriti
Che gli Spiriti mi vedano
Come io vedo gli Spiriti
Il mio Spirito è un uccello
E vola con le ali del sogno?
Il mio Spirito è un pesce
E nuota con scaglie d’oro e argento?
Il mio Spirito ha le corna
E calpesta le terre oltre il Velo?
Il mio Spirito ha sangue freddo
E ricerca il freddo ed il calore insieme?
Il mio Spirito ha le zanne
E cerca prede da addentare?
Che gli Spiriti mi vedano
Come io vedo gli Spiriti
Che gli Spiriti mi vedano
Come io vedo gli Spiriti.

ed ancora

Grande Madre da te veniamo
Acqua al ruscello, acqua alla fonte


Grande Padre da te torniamo
fuoco al legno, fuoco al falò

Grande Spirito sei tu che chiamo
Acqua e fuoco, fuoco ed acqua.

Per estensione, si potrebbe sostenere che tali “canti” potrebbero essere interpolati e potenziati tramite un vero e proprio rituale così come noi lo intendiamo, arrivando dunque a sfiorare ed a far propria l’essenza stessa del Totem da noi ricercato. Sono molti però gli shamani che mi hanno dissuaso, per non dire minacciato, dall’intraprendere un tale tipo di contaminazione tra tradizioni e studi arcani. Tutti i sacerdoti che ho interpellato si sono trovati d’accordo che un tentativo in questo senso potrebbe essere affrontato non tanto per individuare il proprio Animale Totemico, quanto piuttosto per fonderne l’essenza con lo spirito dell’individuo che lo ha elevato a sua guida; come già detto nel capitolo Primum, questa rituale vero è proprio è qualcosa di cui si narra solo nelle leggende e che necessita evidentemente di catalizzatori ben più potenti di alcuni semplici Canti di Potere. Tali catalizzatori di arcana e divina potenza non sarebbero altro che i leggendari Libri di Ashanna, di cui la Tribù dei Glade Riders è custode e ricercatrice al tempo stesso.
In definitiva, quel che conta per quel che concerne Canti di Potere, Viaggi Onirici, Caccia all’Anima dello Spirito Guida come qualsiasi altra cosa che riguardi la ricerca del proprio Totem, è l’imprescindibile volontà di sottostare ai voleri ed ai tempi degli Spiriti, un ragionato senso di umiltà e accettazione. Chi non è in grado di comprendere il grande mistero che le cose che ci accadono, anche se spesso non hanno un significato per noi, hanno valore per l’ordine naturale delle cose, difficilmente potrà possedere la giusta disposizione d’animo per, non tanto cercare, quanto trovare il proprio Animale Guida.
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Freya Falce di Luna
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12/01/2010 14:45

Nome: Marchio del Totem - Civetta
Frase: "Conosce ogni sentiero della notte"
PG: Fianna (Sabrina)

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Frase: "Veto un majalo porco setoloso"
PG: Adda (Cristiano)

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Nome: Marchio del Totem - Vipera
Frase: "Un ingegno smisurato della Vipera è dono grato"
PG: Karhold (Marco)

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Nome: Marchio del Totem - Volpe
Frase: "Libertà va cercando, ch'é sì cara come sa chi per lei vita rifiuta"
PG: Freya (Anna)

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Frase: "In natura comanda il più forte..."
PG: Orso (Diego)

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Nome: Marchio del Totem - Gatto
Frase: "Sul suo distacco la ragione slitta, numeri d'oro stanno nei suoi occhi"
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Frase: "Ricorda il legame che ti lega alla Terra. La tua Terra"
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Frase: "Il lupo non trema quando con il branco è nella tormenta"
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Frase: "Che il Padre mi scagli come una folgore sui suoi nemici e la Madre mi insegni la pietà"
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[Modificato da Freya Falce di Luna 12/01/2010 14:49]
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Freya Falce di Luna
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[Modificato da Freya Falce di Luna 08/02/2010 14:26]
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